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Ascoltare il cliente per evolvere
Il valore delle informazioni
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Uno dei temi di tendenza del 2024 è stata l'intelligenza artificiale generativa. È un argomento comprensibile per tutti. Davvero? Ne siamo certi? Non entreremo nei dettagli perché potete chiedere a ChatGPT, CoPilot, Gemini o qualsiasi altra piattaforma preferiate.
Uno dei topic trend del 2024 è stato sicuramente legato all’intelligenza artificiale generativa, o GenAI, o Generative AI, o più comunemente identificata come ChatGPT. Si, insomma l’argomento è chiaro e noto a tutti.
Davvero?
Ne siamo sicuri?
Non risponderemo certo in modo approfondito a questa domanda perché potete farlo voi chiedendo a chatGPT, o CoPilot, o Gemini o quella che più vi aggrada 😊
In estrema, molto estrema, sintesi “L’AI Generativa è un tipo di Intelligenza Artificiale che utilizza algoritmi di Machine Learning (apprendimento automatico) per generare nuovi contenuti ad esempio testo, audio, immagini, video e codice informatico.
L’AI Generativa si basa tipicamente sui foundation model, vale a dire su modelli di AI addestrati su enormi quantità di dati. Questi modelli sono in grado di apprendere la distribuzione dei dati di addestramento, studiarne la probabilità di distribuzione e da qui generare contenuti nuovi, che replicano le caratteristiche più probabili dei dati di addestramento”
Quindi, prima di tutto, ora non tutto è AI Generativa ma, altrimenti non si sarebbe chiamata così, la GenAI è quella che crea un contenuto in base a delle indicazioni e al suo “background”, ciò non significa che quello che ha creato sia giusto o sbagliato, semplicemente è quello che sa o pensa di sapere, ed è davvero difficile fargli cambiare idea!! E’ “cocciuta”
Facciamo un esempio molto pratico, mi sono divertita un po’ con DALL·E
“Draw for me a pointillism style image of a contact center operator aided by artificial intelligence” |
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Eh no… ti ho chiesto di disegnare un agente di Contact Center aiutato dall’intelligenza artificiale: ti sei dimenticato l’ultimo pezzo? Fatto finta di non capire?
Richiesta difficile, proviamo con la prossima |
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“a robot extending its hand to a contact center operator, French pointillism style” | ||
Mmm… dove è l’agente di contact center??
E poi…. Io ho chiesto puntinismo francese. Siamo sicuri che lo sia?? Non sono una esperta di arte, ma a scuola mi hanno insegnato che il puntinismo è quello del quadro “Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte”, non quello del robot creato
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Il puntinismo non è il suo forte, proviamo con la pop art: “A contact center agent wearing a headset facing a customer on the phone, pop art style” |
Ci siamo con la pop art e con la cuffia, ma il cliente??? Riprovo specificando meglio: “two persons: one is a smily contact center agent wearing a headset, and his customer without headset. pop art style” |
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Oh! Adesso ha capito… ma perché tutti e due hanno le cuffie?? |
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Mi arrendo e cambio drasticamente il soggetto |
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“A funny green parrot on a futuristic chair. Chair is blue and background is yellow” | ||
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Ci siamo quasi… gli elementi ci sono ma forse non siamo d’accordo sugli aggettivi: il pappagallo non è molto funny e la sedia non è molto futuristic, anzi mi sembra quasi anni ‘80 | |
Provo a dare meno elementi “A funny green parrot on a futuristic chair” |
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Perfetto!!! Volatile simpatico e carino, sedia (passiamolo) un po’ futuristica |
A parte divertirmi un po’, quale è lo scopo di queste prove: mostrare in modo pratico i grandi risultati che si possono ottenere con l’intelligenza artificiale generativa ma, al contempo, sottolineare che quello che si ottiene può non essere in linea con le nostre aspettative, soprattutto se le aspettative sono specifiche.
Nel mondo del Contact Center sicuramente non trova molto spazio l’utilizzo della GenAI per creare pappagalli o tele con la tecnica del puntinismo, ma sono un esempio palese da traslare per identificare in modo opportuno il corretto utilizzo di questa tecnologia innovativa, dalle molteplici possibilità di azione, che può dare un boost concreto alle attività ma che è “da maneggiare con cura”.
DALL·E si è nutrito con tutto lo scibile umano che si trova su internet, quindi anche sicuramente con i quadri dei grandi esponenti del puntinismo. Nonostante questo, non ha voluto / saputo / potuto creare per me un disegno con quella tecnica.
Le mie istruzioni erano chiare circa il fatto che il disegno doveva avere due persone di cui solo una doveva indossare la cuffia, nonostante questo le cuffie erano due.
Il primo ambito di applicazione dell’intelligenza artificiale nei Contact Center è il BOT e con il boom di ChatGPT chiunque vorrebbe non dover più definire gli intenti e costruire i dialoghi dell’IVR conversazionale: “C’è la generativa, faccio gestire tutto da quella!”. Noi non siamo sicuri sia la scelta più opportuna anzi, per lo meno attualmente, siamo sicuri dell’esatto contrario: quanto offriamo un servizio al cliente, qualunque esso sia, bisogna essere certi di quello che viene detto o scritto, non possiamo lasciare l’interpretazione della domanda, e soprattutto la risposta, al caso e alla fantasia e genialità di un robot.
Quel robot non deve creare, deve eseguire.
Non deve essere generativo ma conversazionale.
Ciò non significa che l’AI Generativa a nostro avviso oggi non trovi applicazione nei Contact Center, ma non verso il cliente.
Vediamo la generativa utile nei processi interni, nell’ottimizzazione e nel supporto delle risorse umane:
“A watercolor painting. a teacher robot near a blackboard, that instructs another robot.”
Non vogliamo spegnere il fuoco dell’interesse verso l’intelligenza artificiale generativa, ma non è la soluzione giusta a ogni esigenza.
Quel fuoco occorre contenerlo, instradarlo nella giusta direzione per scaldarsi, cucinare e non bruciarsi.
#daivalorealtempo
GG
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