Nel precedente articolo abbiamo iniziato a parlare di Consulenza, un tema molto attuale e sulla bocca di tutti. Non tutti però sanno realmente di cosa si tratta, cosa comporti e quali siano i reali benefici che un percorso del genere può portare a chi decide di mettersi in gioco.
Quindi quello che ci siamo chiesti, e al quale abbiamo cercato di dare una risposta, è stato proprio: cosa vuol dire davvero fare consulenza?
La consulenza rappresenta un processo collaborativo e interattivo tra un consulente e un cliente, mirato al raggiungimento di obiettivi specifici e al miglioramento della propria qualità. Si tratta di un percorso complesso, che però può fare la differenza e rappresentare la svolta per la vita aziendale. Come tale è costituito da tanti diversi step e obiettivi, tutti importanti e propedeutici al cambiamento e ai risultati che ci si è prefissati (leggi “Cosa vuol dire fare Consulenza?”).
Impara a conoscerti davvero
Il punto di partenza cruciale di questo percorso è la “Conoscenza di sé”: in questo momento iniziale non solo il cliente inizia ad esplorare e comprendere aspetti fondamentali della propria identità, ma inizia anche a capire come orientare il percorso di consulenza.
Il cliente è incoraggiato a esplorare e riflettere sulla propria identità, i valori personali, le credenze, le esperienze passate e le aspettative per il futuro. Questo processo auto-riflessivo è fondamentale per creare una base solida sulla quale costruire obiettivi e strategie di cambiamento.
Infatti, prima di intraprendere qualsiasi sforzo di crescita, è essenziale comprendere chi siamo, quali sono le nostre abilità, e dove risiedono le nostre sfide. In questa fase, attraverso valutazioni approfondite e analisi dettagliate, si gettano le basi per un percorso di consulenza significativo.
Fare l’assessment non vuol dire quindi dare solo uno sguardo superficiale, ma significa scavare in profondità nelle fondamenta della personalità e delle competenze del cliente. È un atto di introspezione che consente di delineare chiaramente gli obiettivi, identificare le aree di miglioramento e sfruttare al massimo le potenzialità nascoste e inutilizzate.
Perché è così importante?
Questa prima fase di conoscenza di sé è cruciale perché ha il vantaggio di:
- ottenere maggiore consapevolezza di sé stessi: il cliente riesce infatti ad identificare e comprendere i propri bisogni e desideri. Comprendere tutto ciò facilita la definizione di obiettivi realistici e rilevanti per il percorso di consulenza.
- sviscerare quelli che sono i propri limiti: spesso le persone portano con sé credenze limitanti che possono ostacolare il cambiamento e la crescita. La fase iniziale di consulenza fornisce l’opportunità di esplorare queste credenze e lavorare su di esse per favorire un cambiamento positivo. Il cliente, guidato dal consulente, può sviluppare strategie per superare questi blocchi e promuovere una crescita personale più profonda.
- costruire la propria identità: essere più consapevoli di sé aiuta a costruire un’identità più chiara e autentica. Questo processo di auto esplorazione può influire positivamente sulla fiducia in sé stessi e sulla percezione del proprio valore.
- comprendere le dinamiche relazionali: la conoscenza di sé non riguarda solo il singolo, ma si estende alle relazioni con gli altri. Comprendere le dinamiche relazionali personali può quindi essere fondamentale per migliorare la qualità delle interazioni all’interno dell’azienda.
- preparare al cambiamento: affrontare questa fase fornisce una base solida per affrontare e gestire i cambiamenti. Un cliente consapevole di sé è più incline a essere resiliente di fronte alle sfide e a impegnarsi pienamente nel processo di consulenza.
Il ruolo del Consulente nella promozione della Conoscenza di Sé
Il consulente gioca un ruolo cruciale nel facilitare la fase di “Conoscenza di Sé”. Attraverso l’ascolto attivo e la creazione di un ambiente sicuro, il consulente incoraggia il cliente a esplorare aspetti di sé che potrebbero essere stati trascurati o non compresi completamente. Attraverso domande mirate, il consulente guida il cliente nella riflessione critica, aiutandolo a identificare i valori fondamentali, le abilità chiave e le motivazioni profonde.
Conclusioni:
La fase di conoscenza di sé nel processo di consulenza rappresenta un tassello cruciale per il successo dell’intero percorso. Aiutando il cliente a esplorare e comprendere la propria identità, questa fase fornisce la base essenziale per affrontare sfide, definire obiettivi e intraprendere un cammino di cambiamento positivo. Attraverso la riflessione approfondita e l’esplorazione di aspetti personali, il cliente acquisisce una comprensione più chiara di sé stesso, sviluppando le basi per questo cambiamento. Il consulente, svolgendo un ruolo guida e di supporto, contribuisce a creare un ambiente in cui la consapevolezza di sé diventa la chiave per sbloccare il potenziale individuale. La consapevolezza di sé diventa così un faro guida che illumina il percorso della consulenza, facendo sì che il percorso si riveli il più significativo e soddisfacente possibile.
