Il Bot come un Tamagotchi

Il Bot, come un moderno Tamagotchi digitale, passa attraverso le fasi di crescita, portando con sé una nostalgia moderna per gli amati compagni virtuali del passato

Proviamo a fare un salto “quantico” all’indietro e unire il mondo del passato con il presente/futuro: negli anni ‘90 era nato il Tamagotchi, una console in miniatura, in forma di uovo, con un piccolo schermo e un'interfaccia composta da tre tasti. Il gioco consisteva in un simulatore di vita il cui scopo era quello di prendersi cura di un piccolo animaletto, dandogli il necessario per vivere e impartendogli la giusta educazione. 

Oggi abbiamo dato vita ai Bot, “animaletti” tecnologici che, seppur più autonomi, seguono lo stesso processo vitale…allora andiamo a scoprire il nuovo Tamagotchi: il Bot!

Il Bot come un Tamagotchi 1

Nascita del Bot: La Genesi Elettronica

Tutto ha inizio in un server remoto, dove migliaia di bit si incontrano per formare un qualcosa di incomprensibile all’occhio umano ma poi… baaam!!! Un flash di elettricità e... ciao mondo! Il nostro bot, nasce nel mondo virtuale e si intreccia nel mondo reale. È un momento di pura magia digitale!

Il Bot come un Tamagotchi 2

Nutrire il Bot: L'Arte di Alimentare l'Algoritmo

E come nel mondo reale i neonati hanno bisogno di nutrirsi per crescere, così anche il nostro amico Bot ha bisogno di mangiare… ma lui mangia dati, per la gioia di vegetariani, vegani e fruttariani, niente carne! Li alimentiamo con una dieta ricca di informazioni: testo, immagini, dati strutturati e tutto ciò che possa arricchire la loro conoscenza. È come versare carburante nel motore di una macchina, o, per essere più precisi e futuristici, lo alimentiamo a corrente per renderlo sempre più intelligente e utile.

Il Bot come un Tamagotchi 3

Palestra del Bot: L'Allenamento del Byte

Ma non basta il cibo, serve un vero allenamento da atleta, serve una bella palestra per mantenerlo in forma! 

Lo mettiamo alla prova con una serie di sfide e compiti per assicurarci che sia pronto per affrontare qualsiasi situazione. È come mandare il nostro Bot in una palestra virtuale, dove solleva pesi di dati e corre attraverso algoritmi complessi. Ma ogni sessione di allenamento lo rende più forte e più agile, pronto per affrontare le sfide che il mondo digitale gli riserva.

Il Bot come un Tamagotchi 4

Dormire del Bot: La Pausa Meritata

Ci piace pensare che dopo una dura giornata di lavoro, voglia andare a dormire ma questa forse è la differenza con l’umano e con il tamagotchi… il bot non va a dormire da solo, ma possiamo pensare di mandarlo a nanna noi ogni tanto, tornare al mondo reale e distaccarci dalla tecnologia per qualche ora.

Questa è la storia del bot che sta sempre più pervadendo le nostre vite e la nostra quotidianità, dobbiamo accoglierlo e conviverci! E se, come sostiene qualcuno, gli umani diventeranno dei bot, allora mi piace pensare di trovarmi così un giorno.

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AO

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